Piazza Navona
Piazza Navona è una delle più celebri piazze monumentali di Roma.
Origini
Anticamente, nasce come, lo “Stadio Domiziano” edificato per volere di Domiziano, forse già prima dell’86 d.C, per servire i giochi atletici greci ,da lui particolarmente apprezzati, ma che i romani non amavano, considerandoli immorali.
Dimensioni
La struttura, ha una lunghezza di 265 metri ed una larghezza di 106.
La Nascita di Piazza Navona
La vita di Piazza Navona , iniziò solo nella metà del XV secolo, per volere di Innocenzo X, della famiglia Pamphili, che fece costruire gli edifici che circondano oggi la piazza, andando a occupare dove prima si trovavano le gradinate.
Prese il posto dell’antico Stadio Domiziano, diventando un punto fisso di vendita di ortaggi, carni e merci varie.
Luogo di mercato e d’incontro, la piazza divenne anche il luogo delle feste e delle processioni.
Piazza Navona costituisce un simbolo della Roma barocca, con elementi architettonici e scultorei di Gian Lorenzo Bernini.
Piazza Navona – RomaSegreta.it
Le Fontane
Celebre opera del Benini è la Fontana dei Quattro Fiumi al centro della Piazza, che rappresenta in Danubio, il Gange, il Nilo ed il Rio della Plata, ossia i quattro angoli della terra.
Altre due fontane sorgono all’interno della piazza, La Fontana del Moro, posta sul lato meridionale che rappresenta tre delfini che sorreggono una lumaca, dalla quale schizza un getto d’acqua, e La Fontana del Nettuno, che rappresenta appunto Nettuno con il tridente che si difende da una piovra.
Piazza Navona oggi.
Oggi la piazza è circondata da locali, bar e ristoranti, dove poter sorseggiare un caffe ammirando le meraviglie della piazza.
Si trova a due passi dalla bellissima Piazza Campo dè Fiori, piazza famosa tutt’ora dove ogni mattina si svolge il mercato rionale.
Vicino si trova anche, la maestosa Piazza Farnese, luogo dell’ambasciata francese.
Alle spalle della piazza, sorge l’imponente monumento del Pantheon.
Durante il periodo natalizio, con la festa dell’Epifania, la piazza si riempie di bancarelle, giocattoli, quasi a non voler abbandonare l’allegria che per secoli ha caratterizzato la piazza.
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